Dal modello più "pop" alla Tiguan elettrica. Fin qui ci siamo limitati a parlare di tecnologie: ma quali saranno i risvolti sulla gamma di prodotto? Come già anticipato, la gamma di modelli basati sulla Meb sarà sensibilmente allargata, oltretutto in tempi relativamente brevi, considerato che dieci delle novità previste saranno lanciate sul mercato entro i prossimi tre anni. Tra queste è incluso il modello più “popolare” della gamma ID: la derivata di serie della concept ID. Life presentata al Salone di Monaco del 2021, un’elettrica dal prezzo d’accesso di circa 25 mila euro. Ma la Casa ha confermato che sono in progettazione anche nuovi modelli “nei segmenti sportivi e premium” e, soprattutto, per voce di Oliver Blume, da pochi mesi nominato ceo del gruppo, ha espresso ufficialmente l’intenzione di dare alla Golf un futuro elettrico. La evergreen di Wolfsburg non sarà la sola icona destinata a essere integrata nella famiglia ID. Anche la Tiguan, la cui terza generazione endotermica sarà presentata nel corso 2023, farà parte del nuovo corso su base Meb+, e una versione della Suv mossa unicamente a batteria potrebbe rientrare tra le new entry attese entro il 2026.
Cuore elettrico
rinforzato. Assieme
all’aspetto meccanico, la Mercedes ha pensato anche a evitare folgorazioni ai
soccorritori e ai conducenti. I cablaggi e le componenti ad alto voltaggio sono
rinforzati e irrigiditi, con le loro linee (riconoscibili da una guaina
arancione) completamente isolate. Per la massima prevenzione è prevista anche
la disattivazione automatica e manuale delle unità elettriche ad alto
voltaggio, con la prima che entra in funzione in situazioni di imminente
collisione. Il pacco batteria è costantemente controllato attraverso
misurazioni sul fronte della temperatura, dell'isolamento e del rischio
dicortocircuito; la struttura è invece rigida e poco soggetta a deformazione,
in modo da proteggere da danni (e possibili incendi) le celle all'interno.
Ovviamente, non manca una dotazione completa di airbag, che intervengono in
ogni possibile scenario.
Gli Adas. In
termini di assistenza alla guida, al centro test Mercedes di Immendingen
manichini, auto e moto vengono testati nelle più svariate situazioni di
pericolo, comprese quelle determinate da distrazione e alta velocità. I
protagonisti, in questo caso, sono i sistemi di sicurezza e assistenza alla
guida come la frenata automatica di emergenza, provata anche in situazioni
particolarmente complesse come incroci in cui non vengono rispettate le
precedenze, e i sistemi di mantenimento della corsia. Non mancano i test di
soluzioni come il parcheggio automatico, che evita l’investimento di pedoni e
gestisce al meglio anche manovre difficili, come quelle con caravan al traino.
Stop agli incidenti entro il
2050. L’obiettivo
della Mercedes è chiaro: una viabilità senza incidenti entro il 2050 e la
riduzione della metà del numero di vittime e feriti gravi entro il 2030
rispetto al 2020. Una mano arriverà dal sistema operativo MB.OS (che sarà lanciato nel 2024 con la prossima
piattaforma compatta MMA), il quale ridurrà il numero di componenti hardware,
migliorando la precisione e la velocità dispositivi di controllo.
Si parte dall’uomo. Lo sviluppo della più recente tecnologia di sicurezza della Volvo si basa sulla comprensione del comportamento umano, che affonda i suoi studi in decenni di ricerca condotti sul tema. Un sistema che sarà di serie sulla EX90. Secondo la Casa, ognuno di noi è probabile che sperimenti o che sia influenzato da almeno un incidente d’auto nella propria vita: e questo anche se si è sempre dimostrato bravo e attento al volante. Ma si sa, anche il guidatore migliore può essere colto da stanchezza o può distrarsi, per i più svariati motivi. E nel traffico, basta poco per incappare in una situazione negativa. L’obiettivo della Volvo è quindi quello di aiutare il driver a migliorare ancora, riducendo il rischio di incidenti, cercando di prevenire ogni pericolo che provenisse dal mondo esterno. Al riguardo, la EX90 è dotata di un ampio “scudo” di sicurezza che include la più recente tecnologia di rilevamento: in tutto, infatti, sono presenti otto telecamere, cinque radar, 16 sensori a ultrasuoni e un Lidar. Dall’esterno. Tutti questi dispositivi della EX90, alimentati dalla piattaforma di elaborazione di base e dal software, lavorano insieme per offrire la miglior “lettura” possibile in tempo reale a 360 gradi. Incorporato nel tetto della EX90, il nuovo Lidar, per esempio, è in grado di rilevare pedoni fino a 250 metri e oggetti scuri, come un pneumatico, fino a 120 metri davanti alla vettura. Il sistema rileva la strada di fronte all’auto di giorno e di notte, pure a velocità autostradali, ed è in grado di riconoscere anche piccoli oggetti che si trovano molto più avanti a noi: in questo modo si regala al guidatore più tempo per reagire ed evitare un potenziale pericolo. Al riguardo, la ricerca della Volvo indica che questo software e i nuovi sensori possono contribuire a ridurre fino al 20% gli incidenti che provocano lesioni gravi o morte. Inoltre, i tecnici della Casa stimano di poter migliorare la prevenzione complessiva degli incidenti fino al 9%, il che potrebbe portare, nel tempo e con un’ampia diffusione, a evitare milioni di incidenti. Anche dall’interno. Nell’abitacolo, il sistema di sicurezza è rivolto a chi guida, grazie a sensori e a due telecamere che misurano la concentrazione dello sguardo. Ciò consente all'EX90 di “notare” quando il conducente si distrae, è stanco o comunque poco attento: tutto ciò in modo superiore a quanto è già stato possibile fino a oggi su una Volvo. Anche il volante capacitivo ha un suo ruolo, rilevando se il conducente lo sta impugnando saldamente oppure no. Nel caso in cui le telecamere dovessero “registrare” comportamenti anomali, si attiva un avviso, che può crescere di intensità se la situazione si stesse aggravando. Se il driver dovesse addormentarsi o accusare un malore, e quindi non rispondere più agli input, allora l'EX90 è progettata per fermarsi in sicurezza sul ciglio della strada, attivando le luci di emergenza per avvisare gli altri automobilisti e facendo partire una chiamata di soccorso. Il focus sul livello di attenzione del guidatore e su tutto ciò che sta attorno all’auto include elementi cruciali relativi alla prossima tecnologia di guida automatizzata che, una volta verificata appieno e approvata, sarà poi introdotta sulla nuova Suv.
Gli altri modelli. Successivamente
al lancio della EV9, la gamma Bev della Kia sarà ampliata dal debutto di una
B-Suv completamente elettrica. Arriveranno anche un modello di segmento D e una
una versione più compatta della EV9: si parla di 4 metri e mezzo di lunghezza,
ma è un dato che potrà subire modifiche. Ancora: arriverà anche una crossover
di segmento A. Focus anche al mondo commerciale, con due diverse varianti di
veicoli per uso professionale: uno di piccole dimensioni e un altro attorno ai
5 metri.
La roadmap della guida assistita. Dal
prossimo anno tutti i modelli saranno connessi alla rete, e potranno essere
dotati di sistemi di guida assistita di livello 2. La Kia prevede invece di
introdurre robotaxi di livello 4 nel 2025. Anche per questo, connettività e
digitalizzazione saranno un altro aspetto centrale del futuro della Kia. Molto
presto, le vetture coreane potranno anche essere collegate a una carta di
credito, così da pagare direttamente parcheggi e colonnine in modo totalmente
indipendente dai telefoni (come prevede la norma di cyber security europea, che
entrerà in vigore nel 2024).
Futuro green. A
fianco della mobilità sostenibile, la Kia prevede inoltre una serie di
iniziative mirate alla riduzione delle emissioni di CO2. Per esempio, tutti gli
impianti della Casa coreana saranno alimentati da fonti rinnovabili entro il
2040 e pure l’energia impiegata da Kia Charge, il servizio di ricarica del
marchio, sarà green. Nel futuro sarà fondamentale anche il riciclo dei
componenti: lo sviluppo del programma second life consentirà infatti il
riutilizzo degli accumulatori (con funzionalità al di sotto del 70-75%)
dismessi dalle auto e convertiti per altri utilizzi, come negli impianti
fotovoltaici. La Kia si impegnerà anche nella pulizia degli oceani dalla
plastica, che verrà poi utilizzata per la costruzione degli interni delle
vetture. Infine, anche l’acciaio sarà verde, con i fornitori del brand che
saranno monitorati per un utilizzo minimo di combustibile fossile nelle fasi di
produzione.