Dal modello più "pop" alla Tiguan elettrica. Fin qui ci siamo limitati a parlare di tecnologie: ma quali saranno i risvolti sulla gamma di prodotto? Come già anticipato, la gamma di modelli basati sulla Meb sarà sensibilmente allargata, oltretutto in tempi relativamente brevi, considerato che dieci delle novità previste saranno lanciate sul mercato entro i prossimi tre anni. Tra queste è incluso il modello più “popolare” della gamma ID: la derivata di serie della concept ID. Life presentata al Salone di Monaco del 2021, un’elettrica dal prezzo d’accesso di circa 25 mila euro. Ma la Casa ha confermato che sono in progettazione anche nuovi modelli “nei segmenti sportivi e premium” e, soprattutto, per voce di Oliver Blume, da pochi mesi nominato ceo del gruppo, ha espresso ufficialmente l’intenzione di dare alla Golf un futuro elettrico. La evergreen di Wolfsburg non sarà la sola icona destinata a essere integrata nella famiglia ID. Anche la Tiguan, la cui terza generazione endotermica sarà presentata nel corso 2023, farà parte del nuovo corso su base Meb+, e una versione della Suv mossa unicamente a batteria potrebbe rientrare tra le new entry attese entro il 2026.
Una rivoluzione verde nel mercato automobilistico
italiano è in corso, ma è passata quasi inosservata per le auto ibride.
La
trasformazione del panorama automobilistico italiano è stata lenta, ma
costante. Gli ultimi dati raccolti dall’Unione Nazionale Rappresentanti
Autoveicoli Esteri (Unrae) rivelano un mutamento epocale – le immatricolazioni
di auto ibride sono arrivate al 40%.
Questo
articolo offre un’analisi approfondita del mercato automobilistico italiano
degli ultimi cinque anni, con un’attenzione particolare alle immatricolazioni
del 2019, l’ultimo anno completo non influenzato dalla pandemia del COVID-19.
Soltanto
mezzo decennio fa, la scena automobilistica italiana era dominata dai veicoli a
benzina e diesel, rispettivamente rappresentando il 44,4% e il 40% delle
immatricolazioni. Fast-forward a oggi, questi numeri sono crollati al 27,8% e
al 19,4% rispettivamente, mentre le auto bifuel a metano hanno registrato un
drastico calo dall’2% allo 0,1%. Nel frattempo, le auto a GPL sono rimaste
relativamente stabili, passando dal 7,1% all’8,8%.
Ma
è il mondo delle auto
elettrificate che
ha subito la più grande metamorfosi. Nel 2013, le auto completamente elettriche
monopolizzavano il mercato, nonostante un misero 1,2%. Tuttavia, le auto ibride
hanno iniziato a guadagnare terreno, raggiungendo una quota del 3,2% nel 2017 e
poi il 4,6% nel 2018. Nel 2019, le auto elettrificate rappresentavano il 6%
delle immatricolazioni, un numero che è quasi triplicato nel 2020, raggiungendo
il 18%, per poi sfiorare un ulteriore raddoppio l’anno successivo, con il
33,6%.
Il cambiamento epocale
Da
quel momento in poi, il tasso di crescita ha rallentato, ma il progresso è
continuato. L’anno scorso, mild, full e plug–in insieme rappresentavano il 38,4% delle vendite.
Nei primi sei mesi di quest’anno, tuttavia, le auto ibride hanno raggiunto la
quota simbolica del 40%, con le mild ibride rappresentanti oltre il 25% e le
full ibride poco sotto il 10%. Le auto plug-in non sono riuscite a superare il
5%, ma hanno comunque contribuito a portare le ibride ad occupare una parte importante del mercato
totale.
Il
trend è chiaro: l’era delle auto ibride è arrivata, e con essa si apre una
nuova era per l’industria automobilistica italiana.