Etichetta europea pneumatici: come vengono testate le gomme?

La nuova etichetta europea sugli pneumatici consente a tutti i consumatori di fare un acquisto più consapevole fornendo informazioni standardizzate su tre criteri fondamentali per la scelta di un pneumatico. Analogamente alle etichette sull’energia presenti sugli elettrodomestici, l’etichetta facilita il confronto tra pneumatici in termini di aderenza sul bagnato, consumo di carburante e rumorosità.

Le tre indicazioni

Esempio di etichetta europea dei pneumatici.

Consumo di carburante

Indica con una scala da A a G la resistenza al rotolamento rilevata per un dato pneumatico, maggiore è la resistenza al rotolamento maggiore sarà la forza necessaria a far rotolare il pneumatico e di conseguenza il carburante necessario per percorrere lo stesso tratto di strada. La differenza di consumo di carburante tra due pneumatici con indici ai due estremi, quindi un pneumatico A ed un pneumatico G, è di 6 litri di carburante ogni 1000 km.

Spazi di frenata sul bagnato

La capacità di un pneumatico di aderire all’asfalto ed espellere velocemente l’acqua che si intrappola tra strada e battistrada è misurata dal secondo indicatore. A contribuire positivamente sono le lamelle presenti sul battistrada, i solchi centrali per l’espulsione dell’acqua e la mescola del battistrada. La differenza tra un pneumatico di categoria A ed un pneumatico di categoria G si traduce in spazi di frenata del 30% inferiori per i pneumatici che presentano la lettera A come risultato dei test.

Rumorosità

L’ultimo fattore preso in considerazione dalla etichetta europea è la rumorosità, rotolando il pneumatico produce rumore, le scalanature del battistrada, fondamentali per aderire bene all’asfalto in caso di pioggia, neve, ghiaccio, o su terreni non perfettamente uniformi, producono rumore. Anche il semplice rotolamento a seconda della struttura del pneumatico produce rumore. Negli ultimi anni la sensibilità al rumore prodotto dalla propria automobile e da tutte le sue parti è aumentata notevolmente e i progettisti di pneumatici hanno adeguato i disegni del battistrada includendo nuove fantasie/disegni in grado di produrre meno rumore o addirittura di assorbirlo. L’etichetta europea indica la rumorosità in decibel prodotta dal pneumatico, la maggior parte dei pneumatici ha una rumorosità che varia tra 60 ed 85 decibel e per avere un raffronto, un concerto rock produce 110 decibel, in una biblioteca si rilevano 40 decibel, il rumore rilevato in metropolitana è di 90 decibel.

Il test per il consumo di carburante

L’etichetta europea pneumatici è stata progettata per essere il più semplice possibile e, quindi, per essere compresa facilmente dai consumatori che devono orientarsi da soli nella scelta degli pneumatici. Per capire se uno pneumatico consuma poco o tanto, ad esempio, si deve guardare il valore che indica la capacità di resistenza della gomma al rotolamento. E’ importante che la forza dello pneumatico al rotolamento su strada sia ridotta; in questo modo, maggiore è la riduzione di questa forza, minore sarà il consumo di carburante. Quando gli specialisti valutano questo elemento nel controllo dello pneumatico effettuano un test su un’auto che viaggia ad una velocità di 80 KM/h con un carico pari all’80%. I risultati ottenuti da questo test consentono di valutare la forza di rotazione dello pneumatico su strada.

Aderenza sul bagnato

Tra i valori indicati dall’etichetta europea c’è anche quello che indica la capacità di aderenza della gomma sul bagnato. In questo caso, si effettua un duplice test per valutare le caratteristiche della gomma e, in tutti i casi, il test viene eseguito seguendo le norme previste dalla legge. Quando si testa la capacità di aderenza di uno pneumatico invernale, la temperatura della strada deve oscillare tra un valore minimo di 2° a uno massimo di 20°. Invece, quando si testa la capacità di aderenza al bagnato di uno pneumatico estivo, la temperatura del manto stradale può variare tra i 5° e i 35°. Tra i valori previsti dalla legge, poi, c’è anche quello che riguarda lo spessore dell’acqua che, sia per gli pneumatici estivi che per quelli invernali, deve essere compreso tra 0,5 e 1,5 mm.

Rumorosità

Tra i valori testati per definire l’etichetta europea degli pneumatici, poi, c’è anche quello che riguarda il livello di rumorosità delle gomme su strada. Per calcolare questo valore, il test prevede una guida su strada alla velocità di 80 km/h e contemporaneamente l’installazione di un microfono sul manto stradale che serve a calcolare il rumore delle gomme, espresso in decibel.

Che cosa l’etichetta europea non dice

Ci sono altri importanti parametri che l’etichetta europea non misura, ad esempio la durata del battistrada, l’aderenza in curva, la risposta allo sterzo, la capacità di assorbire le asperità del terreno e migliorare il comfort di guida, la regolarità/linearità della variazione delle prestazioni del pneumatico durante il suo arco di vita.

Questi fattori sono stati esclusi perchè considerati troppo dipendenti da elementi quali il peso dell’automobile, lo stile di guida dell’automobilista, i fondi stradali su cui i pneumatici vengono impiegati. In pratica li si è considerati troppo difficili da verificare/testare con un procedimento standardizzato adattabile alla realtà di utilizzo dei pneumatici.

Chi esegue i test

Un ultima considerazione la merità la fonte dei dati indicati sulle etichette, a differenza di quanto si potrebbe pensare non esiste un ente indipendente certificatore che esegua i test. Ogni casa produttrice è obbligata ad eseguire i test sui propri pneumatici rispettano le indicazioni del regolamento europeo, rilevarne i risultati e pubblicarli sulle etichette da apporre sui propri pneumatici prima di metterli in vendita. Chi vi scrive non può che auspicare l’istituzione di una ente indipendente che esegua i test e verifichi l’effettiva corrispondenza tra quanto riportato sull’etichetta e le prestazioni del pneumatico.

Uniformità dell’etichetta europea pneumatici

Puo’ capitare che pneumatici apparentemente identici riportino etichette europee difformi. In altre parole che due pneumatici, dello stesso produttore, con identico modello, stessa misura, medesimo codice di velocità e stesso indice di carico riportino ciascuno una etichetta europea diversa dall’altro.

I produttori di pneumatici infatti possono variare la mescola del pneumatico ed in alcuni casi anche alcune particolarità del disegno del battistrada che influiscono sui risultati dei test. In alcuni casi i due pneumatici leggermente diversi per caratteristiche ma di fatto indistinguibili dal nome e dalla misura possono essere presenti in commercio in contemporanea; sia perchè banalmente le scorte del primo non sono ancora esaurite, sia perchè entrambe sono ancora in produzione in stabilimenti diversi.

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