Frizione antisaltellamento: cos’è e come funziona

Presente per lo più sulle moto da corsa, la frizione antisaltellamento serve a rendere più stabile e sicuro il mezzo durante la frenata e le scalate. Come le auto, anche le moto sono dotate di frizione. In entrambe svolge grosso modo la medesima funzione: consentire il cambio del rapporto di marcia, “bloccando” la rotazione del motore quel tanto che basta per effettuare l’innesco del rapporto. Nel corso del tempo, questo dispositivo si è notevolmente evoluto, diventando sempre più sofisticato e preciso. Per quanto riguarda le autovetture, le frizioni più all’avanguardia e complesse sono quelle doppie e quelle a variazione continua. In ambito motociclistico invece, una variante speciale dei sistemi più tradizionali è rappresentata dalla frizione antisaltellamento: vediamo di seguito di cosa si tratta e come funziona. Cos’è e a cosa serve la frizione antisaltellamento La frizione antisaltellamento (in inglese: slipper clutch o back-torque limiter) è una speciale frizione che serve a limitare o prevenire il fenomeno del saltellamento; trova la sua principale applicazione in ambito agonistico su moto ad alte prestazioni in cui l’apparato dei freni, la trasmissione e le sospensioni risultano particolarmente sollecitate. Il saltellamento si verifica durante la fase di frenata oppure quando il pilota effettua una repentina scalata dei rapporti di marcia. Questo fenomeno è direttamente connesso alla dinamica di guida della moto per cui, in uno dei due casi sopra descritti, la ruota posteriore tende a perdere aderenza provocando così il ‘saltellamento’ (o, in casi peggiori uno sbandamento o una caduta). La prima applicazione di questo particolare tipo di frizione risale agli anni Settanta; la prima moto a montare l’antisaltellamento fu la Hogslayer, un modello capace di raggiungere una velocità massima pari a 290 km/h e famosa, all’epoca, per i diversi record registrati e le innovazioni tecnologiche che la caratterizzavano. Presente anche sulla Honda NR500 e altre moto quattro tempi da 1 litro di cilindrata, la frizione antisaltellamento si è diffusa in maniera omogenea nell’ambito del contesto motociclistico agonistico a partire dagli anni Novanta. Come funziona la frizione antisaltellamento Prima di vedere nel dettaglio qual è il funzionamento di questo speciale tipo di frizione bisogna premettere che l’antisaltellamento è presente esclusivamente sui motori a quattro tempi (specie quelli di cilindrata medio alta) e interviene solo quando il gas è chiuso e il motore eroga coppia negativa. Per analizzare il funzionamento frizione antislittamento bisogna anzitutto capirne la struttura interna. La principale differenza con una frizione tradizionale la si trova nel mozzo, dove sono alloggiati una serie di giunti dentati mentre la base della frizione presenta in alcuni casi dei cuscinetti a sfera. In normali condizioni di marcia, quando il motore ruota provando a far girare la ruota posteriore, i giunti dentati piatti si trascinano a vicenda e la frizione guida la moto in avanti. Durante le fasi di grande decelerazione o di forte frenata, la coppia forza i dissuasori l’uno contro l’altro. Per assorbire la forza frenante del motore, i dissuasori scivolano l’uno sull’altro; quest’azione fa sollevare il mozzo della frizione dalla base, in direzione dello spingidisco. Esso scivola fin quando l’intera pressione della frenata è assorbita del tutto, comportandosi come una frizione tradizionale. Il processo appena descritto assorbe parte dell’energia prodotta dalla frenata e stacca parzialmente la frizione dal motore quando questi eroga coppia negativa. In alcuni casi, l’antisaltellamento può essere integrato dal cosiddetto Blip, un sistema elettronico che dando un po’ di gas durante le scalate consente al pilota di non dover mettere mano alla frizione. I due sistemi possono coesistere perché il primo riesce a limitare gli effetti del secondo, che spesso produce un leggero strappo in avanti quando il pilota aziona il freno. Anche in questo caso l’azione della frizione antislittamento consente di migliorare la stabilità complessiva della moto in frenata e decelerazione. Per ridurre la forza necessaria ad azionare la frizione, alcune Case costruttrici hanno sviluppato un sistema di ‘assistenza’ che rende il comando più leggero e, di conseguenza, più facile da manovrare grazie a molle più piccole o più leggere.

Frizione antisaltellamento vantaggi e svantaggi Rispetto ad una frizione normale, quella antisaltellamento offre determinati vantaggi e alcuni svantaggi. I principali punti a favore di questo tipo di frizione sono: la riduzione delle forze improvvise all’interno della trasmissione e, di conseguenza, del logorio degli organi meccanici; miglioramento delle prestazioni, se correttamente installata; previene il bloccaggio della ruota posteriore in caso di grippaggio del motore o di errore della trasmissione; riduce lo sforzo al quale sono sottoposte le sospensioni assorbendo l’energia prodotta dalla frenata; consente al pilota non concentrarsi troppo sull’operatività della frizione permettendogli di prestare maggiore attenzione alla postura ed alla frenata, soprattutto in curva. Detto dei principali vantaggi offerti da una frizione antisaltellamento, è necessario sottolineare come questa presenti anche degli svantaggi (più teorici che pratici) rispetto ad una tradizionale: alcune frizioni sono particolarmente complesse dal punto di vista meccanico, il che rende l’installazione e la manutenzione più complicate; sono molto costose (benché assicurino un certo risparmio in termini di logorio di diverse componenti meccaniche); se non installata correttamente, può non offrire i riscontri desiderati. In sintesi, la frizione antisaltellamento migliora la stabilità e la tenuta di strada della moto in caso di brusche frenate e limita il logorio di alcune parti meccaniche. In generale, rappresenta uno strumento di supporto per il pilota che innalza il livello complessivo di sicurezza alla guida. Va però sottolineato come non tutte le moto si adattino alla perfezione a questo sistema nato in ambito agonistico. Una moto destinata ad un uso principalmente stradale (più ‘moderato’ rispetto a quello in pista) potrebbe non avere particolare bisogno dell’antislittamento. I prezzi di una frizione antisaltellamento moto Come detto, la frizione antisaltellamento è una componente meccanica piuttosto complessa e costosa. In generale, bisogna spendere diverse centinaia di euro per acquistarne una, a seconda delle caratteristiche della stessa e della moto sulla quale verrà allestita. Una frizione antislittamento Ducati, ad esempio può costare dai 250 ai 600 euro (le regolabili sono quelle più costose) mentre una della STM può arrivare a costarne anche più di mille. I soli comandi per azionarla, invece, costano tra i 140 ed i 180 euro.


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