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Gruppo Volkswagen La piattaforma Meb sarà evoluta: dieci nuove elettriche entro il 2026
27/12/2022

La nuova leadership del gruppo, i ritardi nei piani, la volontà di non perdere terreno sulla concorrenza, in primis quella coreana: ci sono varie spinte dietro ai correttivi nella strategia sull’elettrico in corso alla Volkswagen. E tutto ruota intorno alla piattaforma Meb, il pianale nativo che ha dato vita alla famiglia ID e avviato la svolta a corrente del costruttore tedesco, permettendogli di arrivare in poco tempo sul mercato con una vasta offerta di modelli, spalmata su tutti i brand della propria galassia (dal 2019 sono state vendute oltre 670 mila vetture e prodotti 12 modelli su questa base). Una tecnologia – peraltro al centro anche di un’importante alleanza industriale con la Ford – che comunque aveva un mandato a tempo, in attesa di una sostituta più evoluta, la Ssp, che permettesse a Wolfsburg di ottimizzare ulteriormente le economie di scala all’interno del suo impero automobilistico. Nella realtà, però, questa staffetta, inizialmente prevista per la metà del decennio in corso circa, dovrà essere rimandata. Così la Meb torna al centro dello scacchiere e sarà ulteriormente sviluppata per essere più competitiva. Col risultato di ampliare la gamma a batteria del costruttore: entro il 2026, infatti, saranno lanciate dieci nuove EV.

Upgrade a tutto tondo. Dalla Meb si passerà alla Meb+, frutto di una serie di investimenti nei prossimi anni: la Casa non ha fornito una cifra, ma, secondo indiscrezioni di stampa tedesca, sul piatto ci sarebbero circa 1,5 miliardi di euro, che dovrebbero generare evoluzioni su più fronti. Anzitutto quello dell’autonomia; le auto su base Meb+ adotteranno infatti la nuova generazione di batterie, caratterizzate dalla cosiddetta “cella unificata”: una soluzione che dovrebbe garantire un “packaging” più efficiente e, quindi, la possibilità di installare una batteria più grande nel vano riservato agli accumulatori, per arrivare – dice il costruttore – a percorrenze fino a 700 km con un ciclo di carica. Ma non finisce qui: il pianale aggiornato prometterà di accorciare i tempi delle ricariche con potenze di 175/200 kW - uno dei principali punti su cui c’è da colmare il gap con le rivali - e, contestualmente, offrirà un’infrastruttura digitale migliorata.

Dal modello più "pop" alla Tiguan elettrica. Fin qui ci siamo limitati a parlare di tecnologie: ma quali saranno i risvolti sulla gamma di prodotto? Come già anticipato, la gamma di modelli basati sulla Meb sarà sensibilmente allargata, oltretutto in tempi relativamente brevi, considerato che dieci delle novità previste saranno lanciate sul mercato entro i prossimi tre anni. Tra queste è incluso il modello più “popolare” della gamma ID: la derivata di serie della concept ID. Life presentata al Salone di Monaco del 2021, un’elettrica dal prezzo d’accesso di circa 25 mila euro. Ma la Casa ha confermato che sono in progettazione anche nuovi modelli “nei segmenti sportivi e premium” e, soprattutto, per voce di Oliver Blume, da pochi mesi nominato ceo del gruppo, ha espresso ufficialmente l’intenzione di dare alla Golf un futuro elettrico. La evergreen di Wolfsburg non sarà la sola icona destinata a essere integrata nella famiglia ID. Anche la Tiguan, la cui terza generazione endotermica sarà presentata nel corso 2023, farà parte del nuovo corso su base Meb+, e una versione della Suv mossa unicamente a batteria potrebbe rientrare tra le new entry attese entro il 2026.