icona whatsapp mobile icona telefono icona email mobile

Chiama ora: 0583 40541

Magazine
Volkswagen ID.X Performance: l’esperienza di guida prima di tutto
La Volkswagen presenta la sua vision della sportiva elettrica, la show car ID.X Performance. Volkswagen ha presentato la sua nuova ID.X Performance, una limousine completamente elettrica che incarna il massimo in termini di sportività e performance, al recente evento internazionale ID. Treffen a Locarno. La vettura, progettata per offrire un’esperienza di guida dinamica e coinvolgente, è già pronta a diventare un punto di riferimento nel settore delle auto elettriche sportive. Questa concept mette l’esperienza di guida davanti alle prestazioni rettilinee       Design Esterno   L’estetica della ID.X Performance è progettata per catturare l’attenzione. Grazie al suo look dinamico e alle funzioni sportive, come lo splitter anteriore e il diffusore posteriore in carbonio, questa concept elettrica è in grado di sottolineare le sue ambizioni aerodinamiche. Gli ingegneri hanno aumentato il passo di 80 millimetri e abbassato la sospensione sportiva di 60 millimetri, rendendo la guida dell’auto ancora più agile. Il veicolo è dotato di cerchi in lega sportivi da 20 pollici con bloccaggio centrale e pneumatici da corsa di dimensioni 265. Inoltre, un’ala in carbonio sul retro assicura la necessaria deportanza.     Volkswagen ID.X Performance, concept   All’interno del veicolo, gli occupanti godono di sedili sportivi in carbonio che offrono un supporto ottimale anche durante una guida dinamica. Gli accenti rossi all’interno sottolineano ulteriormente il carattere sportivo della vettura.   Performance di guida Il propulsore dual-motor da 411 kW (558 CV) con funzione di boost è di tipo asincrono. La combinazione di un motore sincrono a magneti permanenti sull’asse posteriore e un motore asincrono sull’asse anteriore garantisce una trazione integrale efficiente e potente. Grazie al Vehicle Dynamics Manager, la coppia motrice viene gestita in modo ottimale, contribuendo a un’esperienza di guida eccezionale.     La batteria di alimentazione, dovrebbe essere la stessa della ID.7 da 77 kWh, fornisce una potenza continua elevata e tempi di ricarica brevi con una capacità di ricarica fino a 200 kW.  

12/09/2023
Scopri di più
Revisioni, bonus statale: ecco come si richiede
Revisioni, bonus statale: ecco come si richiede     Nuovamente disponibile la piattaforma che permette di richiedere il “bonus veicoli sicuri”. Contributo di 9,95 euro per chi effettuerà la revisione auto nel corso del 2023.   Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha reso finalmente accessibile la propria piattaforma attraverso la quale è possibile richiedere il “bonus veicoli sicuri“. Si tratta di un contributo statale che viene concesso a chi effettua la revisione della propria auto nel corso del 2023, ultimo anno di validità dell’iniziativa triennale varata nel 2021.     Il contributo consiste nel rimborso di 9,95 euro, che rappresenta la parte imponibile dell’aumento della tariffa per la revisione dei veicoli a motore e dei rimorchi, passata da 66,88 a 79,02 euro a partire dall’1 novembre 2021.     Come richiedere il bonus revisione 2023 Per accedere alla piattaforma ministeriale è necessario utilizzare lo Spid, la carta d’identità elettronica o la carta nazionale dei servizi. Non è necessario allegare alcuna ricevuta, ma è sufficiente compilare il formulario online fornendo i dati richiesti, come il numero della patente e il giorno di effettuazione della revisione. Una volta completata la richiesta, è possibile controllare lo stato di avanzamento della pratica accedendo alla piattaforma e visualizzando il procedimento associato alla targa del veicolo.     Il rimborso viene effettuato direttamente sul conto corrente del richiedente, il cui IBAN bancario deve essere indicato nella richiesta. Si può richiedere il contributo per un solo veicolo e per una sola volta nel corso del triennio di validità dell’iniziativa.

11/09/2023
Scopri di più
Controlli auto: cosa fare prima di partire per un viaggio
Qualunque sia la tua destinazione, ti consigliamo di prendere alcune precauzioni prima di partire. Ecco alcuni suggerimenti per aiutarti a guidare in sicurezza e iniziare la tua vacanza senza intoppi!   Con l’arrivo dell’estate, milioni di italiani guidano verso le mete di vacanza desiderate, facendo lunghi viaggi su strade spesso molto trafficate. Tuttavia, al fine di evitare spiacevoli sorprese, è necessario effettuare un controllo dell’automobile prima di partire, riducendo così il rischio di guasti e avarie.     Proprio per evitare spiacevoli inconvenienti con l’organizzazione delle vacanze, abbiamo messo insieme per un elenco di cose che è bene controllare prima di intraprendere un viaggio in macchina.     Stato degli pneumatici Il primo controllo da effettuare è sicuramente quello relativo alle gomme. In primis prima di ogni lungo viaggio va fatto un check della pressione degli penumatici, ci sono molte stazioni di servizio dove è possibile trovare la colonnina per verificare che tutto sia in regola. Inoltre una giusta pressione riduce il consumo di benzina e l’usura delle gomme.   Controllare il battistrada degli pneumatici, l’altezza minima per non incorrere in sanzione è di 1,6 mm ma è consigliabile non scendere al di sotto dei 3 mm.   Un altro test da fare è quello della convergenza delle ruote, per verificare che sia tutto a posto basta recarsi su un rettilineo non trafficato, posizionando il volante dritto provare a staccare le mani durante la marcia, se si notano movimenti verso il lati della strada del mezzo e bene fare un controllo presso un officina specializzata.   Verifica dei liquidi Un altro controllo fondamentale è quello relativo ai liquidi, prima di partire bisogna verificare che i livelli siano adeguati. In particolare il controllo va effettuato sui livelli dell’olio motore, della soluzione dei tergicristalli, e dei liquidi di raffreddamento.   Una corretta manutenzione del veicolo è fondamentale per evitare problemi durante un lungo viaggio e per la sicurezza di chi è a bordo.     Controllare luci e fari dell’auto Il corretto funzionamento della parte elettrica dell’auto relativa a luci posteriori, indicatori di direzione e fari garantisce la sicurezza durante il viaggio.   Il controllo di queste parti è quindi di primaria importanza al fine di garantire l’adeguata visibilità della strada oltre a permettere agli altri automobilisti di individuare la tua auto, soprattutto durante la guida notturna. Per verificare che tutto funzioni basta l’aiuto di un parente o di un amico che verifichi l’accensione delle luci dall’esterno dell’auto.   I kit di emergenza Non si sa mai cosa possa succedere durante un viaggio, una foratura, un piccolo guasto o un tamponamento. Per questo motivo è bene controllare che i kit di emergenza siano in buone condizioni, integri e completi.   Bisogna quindi verificare che sia presente (e non troppo vecchio) il kit di pronto soccorso, che la ruota di scorta sia gonfia e in buono stato, oppure nel caso non sia presente quest’ultima verificare il funzionamento del kit di riparazione degli pneumatici, infine controllare che siano presente giacchetto catarifrangente e triangolo di segnalazione (obbligatori per legge).   Controllo dei freni auto L’impianto frenante è fondamentale in un auto, pertanto il controllo relativo ad esso deve essere attento e periodico (almeno ogni 6 mesi). Se ci si accorge che durante la guida lo spazio di frenata sembra aumentato o che la frenata sia meno reattiva è bene richiedere un controllo da un professionista, potrebbe trattarsi di una carenza del liquido dei freni oppure delle pastiglie dei freni usurate.   È molto importante non sottovalutare l’importanza di questo aspetto dell’auto per viaggiare in sicurezza ed evitare situazioni pericolose.   Pulizia dei filtri motore e abitacolo Tra le cose più trascurate ci sono sicuramente i filtri della macchina, prima di partire per un lungo viaggio è bene fare un check up di questi componenti che permettono il corretto funzionamento del motore.   Se non si è autonomi nel farlo basta recarsi in un officina specializzata e richiedere la verifica del filtro dell’aria, del filtro dell’olio e del filtro antipolline. Saranno loro ad indicarvi se è opportuna la sostituzione in caso di eccessiva usura o sporco.   Climatizzatore e tergicristalli Infine, soprattutto se si viaggia in estate è meglio eseguire un controllo dell’impianto di climatizzazione, nel caso in cui ci si accorga di un funzionamento non corretto per il benessere di passeggeri (soprattutto nelle lunghe code), è consigliabile effettuare una ricarica dell’aria condizionata.   In caso di pioggia un elemento fondamentale sono i tergicristalli, pertanto è bene controllare prima di partire che non siano usurati o eccessivamente sporchi, in questo caso è consigliabile sostituirli applicando nuove spazzole.  

10/08/2023
Scopri di più
Autostrada, saltare la coda al casello: ecco come si fa
Telepass, UnipolMove, carte: ecco alcuni consigli per velocizzare le operazioni di pagamento del pedaggio autostradale e “saltare la coda”.   Durante l’estate, quando molti di noi sono in viaggio per le vacanze, la libertà e l’euforia possono essere interrotte dalla vista di un casello autostradale e le relative code. Se potessimo evitare questo ostacolo, magari con un sistema più semplice come l’adesivo da applicare al parabrezza come in Svizzera, Austria e Slovenia, sarebbe davvero fantastico. Tuttavia, la realtà italiana, caratterizzata da una rete di autostrade gestita da 24 società diverse e che si estende per oltre 7.000 chilometri, rende questa idea difficile da realizzare.   Alcune società, come la Pedemontana Lombarda, stanno sperimentando il sistema free flow (un sistema di telepedaggio senza sosta), ma per gli utenti non abituali, il pagamento può diventare un processo complicato che ha già suscitato molte lamentele. Quindi, sembra che l’opzione più sensata sia sfruttare i sistemi attuali di telepedaggio, che offrono alcuni vantaggi, specialmente vicino ai caselli.   La prima risposta alla domanda su come evitare le code ai caselli è il telepedaggio. Infatti, ai caselli autostradali, vediamo segnali gialli che indicano “Telepedaggio”, segnalando che quella corsia può essere utilizzata con dispositivi diversi. Oltre al noto Telepass, che fa parte del gruppo Benetton, l’alternativa disponibile è UnipolMove, un servizio offerto dal gruppo assicurativo UnipolSai, utilizzabile su quasi tutte le autostrade italiane a pagamento.   Scegliere tra Telepass o UnipolMove? Dal punto di vista operativo, non ci sono differenze, quindi la decisione si basa principalmente su criteri economici. Il problema della scelta potrebbe derivare dal fatto che entrambi i sistemi si sono trasformati in una sorta di moneta elettronica che, attraverso le relative app, può essere utilizzata per una vasta gamma di scopi, dal pagamento del parcheggio all’acquisto di assicurazioni e skipass.   Il consiglio, quindi, è quello di studiare attentamente le offerte proposte da Telepass e UnipolMove, cercando di sfruttare le offerte che eliminano la quota mensile almeno per un certo periodo iniziale. Con l’introduzione del libero mercato si è innescata una guerra aperta per acquisire clienti, quindi è importante capire quale schema tariffario è più adatto alle proprie esigenze.   Utilizzare la carta per ridurre le attese in coda   Inizialmente, l’unico metodo di pagamento era la Viacard, una carta prepagata o con addebito su conto corrente emessa da Autostrade. In seguito, questo monopolio, come quello di Telepass, è terminato, e le società autostradali hanno iniziato ad accettare il pagamento automatico con bancomat e carte di credito o carte di debito comuni. Questo metodo, sebbene meno veloce del telepedaggio, è sicuramente più comodo del pagamento in contanti.     Oggi, sempre più caselli sono attrezzati per il pagamento contactless, che rende le transazioni ancora più veloci. In ogni caso, non è necessario inserire il PIN della carta e non ci sono commissioni per la transazione, a meno che non siano previste dalla propria banca. Il tempo necessario per il pagamento è naturalmente più lungo rispetto al telepedaggio, ma se tutto va bene, l’attesa in coda è ragionevole, quindi vale la pena utilizzare questi sistemi.

07/08/2023
Scopri di più
Come proteggere l’auto dalla grandine
Durante il periodo estivo il rischio di temporali improvvisi e grandine è molto alto. In questo articolo alcuni consigli per proteggere l’auto dalla grandine. &nbsp; Estate, per molti il miglior periodo dell’anno, sole mare e vacanze. Ma per le auto invece non è una stagione particolarmente felice. Infatti, i temporali improvvisi possono portare con loro i tanto odiati chicchi di grandine un vero problema per la carrozzeria e i vetri delle auto, infliggendo a volte danni anche molto seri. &nbsp; &nbsp; Ogni anno infatti questo fenomeno atmosferico causa milioni di euro di danni, e non solo alle auto. Ecco alcuni suggerimenti per proteggere i veicoli in caso di meteo avverso. &nbsp; Le cose più importanti da fare in estate sono: prestare attenzione a dove si parcheggia l’auto e tenere sempre sotto controllo le previsioni atmosferiche. Quindi per stare “tranquilli” la cosa migliore è cercare di parcheggiare al chiuso quando possibile. &nbsp; Un’altra idea, soprattutto se non si è in possesso di un box in cui parcheggiare, è l’acquisto di un telo antigrandine per auto, una soluzione abbastanza economica considerando che si possono comprare online partendo da 50 euro. Questa protezione è simile in tutto e per tutto ad un telo tradizionale, ma si differenzia per uno stato di gommapiuma nella parte superiore con la funzione di ammortizzare l’impatto del ghiaccio ed evitare i bolli. &nbsp; Cosa fare invece se il temporale improvviso capita mentre l’auto è in marcia? Ovviamente in questo caso la prima cosa da fare è trovare immediatamente un riparo, un parcheggio coperto, la tettoia di un benzinaio o anche un semplice ponte. &nbsp; Un ulteriore consiglio è quello di stipulare un’assicurazione auto contro la grandine, questo tipo di polizza va a coprire i danni subiti a seguito di forti eventi atmosferici, in alcuni casi anche se i danni subiti dal veicolo sono causati da oggetti trasportati dal vento. &nbsp; Da segnalare però che non tutte le compagnie assicurative mettono a disposizione questo tipo di copertura singolarmente, nella maggior parte dei casi la garanzia eventi atmosferici viene proposta in abbinamento alla garanzia furto e incendio. Inoltre, questa copertura contro gli eventi atmosferici presenta quasi sempre una franchigia a carico dell’assicurato. &nbsp; Se non si è in possesso di questa garanzia e la si vuole aggiungere al contratto assicurativo e bene ricordare che sarà possibile farlo solo in fase di rinnovo o di nuova stipula. &nbsp; Riparare l’auto dopo la grandine Se non si è riuscito a proteggere l’auto e la grandine ha causato dei danni bisognerà affidarsi ad un carrozziere. L’operazione per la rimozione dei bolli viene eseguita da specialisti nella riparazione di auto grandinate. &nbsp; <span style="font-size:11.0pt;line-height:107%;font-family:&quot;Calibri&quot;,sans-serif; mso-ascii-theme-font:minor-latin;mso-fareast-font-family:Calibri;mso-fareast-theme-font: minor-latin;mso-hansi-theme-font:minor-latin;mso-bidi-font-family:&quot;Times New Roman&quot;; mso-bidi-theme-font:minor-bidi;mso-ansi-language:IT;mso-fareast-language:EN-US; mso-bidi-language:AR-SA">L’operazione viene eseguita con la tecnica del “levabolli” senza bisogno di riverniciare la carrozzeria. Il costo di questa operazione può variare a seconda del danno subito, da 30,00 a 45,00 euro per i danni piccoli, fino ad alzarsi tra i 75,00 e li 90,00 euro per le ammaccature più profonde

07/08/2023
Scopri di più
Noleggio a lungo termine, una scelta molto vantaggiosa
Se fino a qualche anno fa era una prerogativa esclusivamente dei professionisti dotati di partita IVA, al giorno d’oggi non si può certo dire che il noleggio a lungo termine sia un’opzione dedicata solo a una nicchia di persone. Anzi, al contrario, sempre più privati si stanno orientando su una simile formula nell’intento di trovare una valida soluzione alternativa rispetto all’acquisto. &nbsp; &nbsp; Grazie al noleggio di auto a lungo termine, c’è la possibilità di poter detenere il possesso di una vettura e circolare senza dover prendere in considerazione un investimento troppo alto per l’acquisto. Nel corso degli ultimi tempi, tra le altre cose, va detto che sono sempre di più le persone che tendono anche a noleggiare delle vetture di lusso e, di conseguenza, il trend in aumento delle richieste di noleggio lungo termine Mercedes non deve affatto stupire. &nbsp; Come funziona questa formula &nbsp; È chiaro che prima ancora di poter capire se effettivamente il noleggio a lungo termine è una soluzione che va bene e riesce a soddisfare le vostre esigenze, serve averne chiaro il funzionamento. Si tratta a tutti gli effetti di un normalissimo contratto, che viene sottoscritto con una specifica compagnia che offre questo tipo di servizi, in cambio del pagamento di un canone che avviene mensilmente. &nbsp; Tra l’altro, all’interno del canone mensile, rientra non solamente il costo del noleggio della vettura e il suo possesso, ma anche tanti altri servizi. Basti pensare ad esempio alla copertura assicurativa, piuttosto che al cambio stagionale degli pneumatici, per non parlare di tante attività legate alla manutenzione straordinaria della vettura. Nel canone, invece, non è inclusa la spesa per il rifornimento di carburante e quella per il pagamento del bollo auto. &nbsp; All’interno del contratto viene discusso e stabilito il limite in riferimento al chilometraggio annuo che caratterizza l’uso della vettura presa a noleggio, che di solito non è mai più basso di circa 15 mila chilometri. Per poter usufruire di una simile formula, però, va detto che spesso e volentieri tra i requisiti che vengono richiesti troviamo il fatto di avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato. &nbsp; Quali sono i punti di forza per i privati Diamo ora uno sguardo a quelli che sono gli aspetti convenienti legati alla scelta del noleggio a lungo termine da parte dei privati. Prima di tutto, il fatto di poter accedere a tale soluzione anche, volendo, senza dover corrispondere alcun anticipo economico. Quindi, in confronto a quanto avviene con l’acquisto di una vettura, non si dovrà sborsare alcuna somma preventivamente e, visti i costi a cui sono arrivate le auto oggigiorno, si tratta di un vantaggio non indifferente. Infatti, è sufficiente provvedere al pagamento del canone mensile, senza dover mettere in conto alcun tipo di tassa ulteriore. &nbsp; Un altro aspetto molto interessante che va valutato a fondo è legato alla flessibilità di questo tipo di contratto. Nella maggior parte dei casi, un contratto di noleggio a lungo termine si caratterizza per avere una durata compresa tra 36 e 48 mesi. Qualora l’accordo dovesse cambiare dopo un certo numero di mesi, provvederà direttamente la società che offre il noleggio ad effettuare un ricalcolo dell’importo della rata basandosi sulle nuove condizioni. &nbsp; Questo tipo di contratto porta in dote un vero e proprio costo fisso, in cui sono inclusi diversi servizi, che vanno non solo dal possesso dell’auto come dicevamo in precedenza, ma anche a comprendere altre spese. E si tratta di costi fissi, che non possono cambiare nel corso del tempo. In questo senso, va detto che si risparmia anche tempo prezioso, che non si dovrà perdere ad occuparsi di sbrigare tante questioni burocratiche che sono invece demandate, in questo caso, alla società di noleggio.

07/08/2023
Scopri di più
L’ascesa silenziosa delle auto ibride: Ora detengono il 40% del mercato italiano
Una rivoluzione verde nel mercato automobilistico italiano è in corso, ma è passata quasi inosservata per le auto ibride. La trasformazione del panorama automobilistico italiano è stata lenta, ma costante. Gli ultimi dati raccolti dall’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (Unrae) rivelano un mutamento epocale – le immatricolazioni di auto&nbsp;ibride&nbsp;sono arrivate al 40%. Questo articolo offre un’analisi approfondita del mercato automobilistico italiano degli ultimi cinque anni, con un’attenzione particolare alle immatricolazioni del 2019, l’ultimo anno completo non influenzato dalla pandemia del COVID-19. Soltanto mezzo decennio fa, la scena automobilistica italiana era dominata dai veicoli a benzina e diesel, rispettivamente rappresentando il 44,4% e il 40% delle immatricolazioni. Fast-forward a oggi, questi numeri sono crollati al 27,8% e al 19,4% rispettivamente, mentre le auto bifuel a metano hanno registrato un drastico calo dall’2% allo 0,1%. Nel frattempo, le auto a GPL sono rimaste relativamente stabili, passando dal 7,1% all’8,8%. Ma è il mondo delle&nbsp;auto elettrificate&nbsp;che ha subito la più grande metamorfosi. Nel 2013, le auto completamente elettriche monopolizzavano il mercato, nonostante un misero 1,2%. Tuttavia, le auto ibride hanno iniziato a guadagnare terreno, raggiungendo una quota del 3,2% nel 2017 e poi il 4,6% nel 2018. Nel 2019, le auto elettrificate rappresentavano il 6% delle immatricolazioni, un numero che è quasi triplicato nel 2020, raggiungendo il 18%, per poi sfiorare un ulteriore raddoppio l’anno successivo, con il 33,6%. Il cambiamento epocale Da quel momento in poi, il tasso di crescita ha rallentato, ma il progresso è continuato. L’anno scorso,&nbsp;mild,&nbsp;full&nbsp;e&nbsp;plug–in&nbsp;insieme rappresentavano il 38,4% delle vendite. Nei primi sei mesi di quest’anno, tuttavia, le auto ibride hanno raggiunto la quota simbolica del 40%, con le mild ibride rappresentanti oltre il 25% e le full ibride poco sotto il 10%. Le auto plug-in non sono riuscite a superare il 5%, ma hanno comunque contribuito a portare le&nbsp;ibride&nbsp;ad occupare una parte importante del mercato totale. Il trend è chiaro: l’era delle auto ibride è arrivata, e con essa si apre una nuova era per l’industria automobilistica italiana. &nbsp;

07/08/2023
Scopri di più
Carburante: costi sempre più alti, picco annuale
Prezzi in aumento di carburante, benzina e gasolio raggiungono le quote più alte degli ultimi dodici mesi. Cosa ci riserva il futuro? &nbsp; Con l’arrivo dell’estate e l’anticipazione della consueta ondata di partenze, le stazioni di servizio italiane risentono di un preoccupante rialzo dei prezzi del carburante, innescando preoccupazione tra gli automobilisti. Negli ultimi giorni, si è assistito ad un incessante incremento del costo della benzina, che ha raggiunto livelli mai visti dallo scorso aprile, e del gasolio, ai massimi da marzo. &nbsp; &nbsp; Questo aumento è dovuto principalmente al calo delle riserve statunitensi e alla sospensione delle attività di rilevanti raffinerie in Europa, Stati Uniti e Asia. Nel contempo, i prezzi del petrolio sono in una fase di instabilità, con il Brent che si avvicina pericolosamente alla soglia degli 83 dollari al barile. &nbsp; &nbsp; Il duro colpo ai portafogli degli automobilisti &nbsp; Secondo le ultime rivelazioni di Staffetta Quotidiana, questo scenario ha portato ad un nuovo ciclo di rialzi sui listini consigliati dei maggiori marchi di carburanti. Le pompe bianche, notoriamente più economiche, non sono state risparmiate. Le medie nazionali dei prezzi praticati evidenziano un marcato rialzo: la benzina in ‘fai da te’ supera 1,88 euro/litro. Ai massimi di un anno fa, quando però era in vigore uno sconto sull’accisa di 30 centesimi al litro. Il gasolio, dal canto suo, raggiunge quota 1,73 euro/litro, con un trend ascendente dall’aprile passato. &nbsp; Aziende come Eni hanno già adottato misure per tamponare la situazione, con un rincaro di due centesimi al litro per benzina e gasolio. Mentre Q8 ha optato per un incremento di un centesimo. &nbsp; I dati provenienti dall’Osservatorio del ministero delle Imprese e del made in Italy mostrano ulteriormente l’aumento dei prezzi: benzina self service a 1,882 euro/litro (+9 millesimi) e diesel a 1,730 euro/litro (+9). Per quanto riguarda il servito, i prezzi sono ancora più alti. Sulle autostrade, i prezzi salgono ulteriormente, pesando ancora di più sulle tasche degli automobilisti. &nbsp; &nbsp; &nbsp; Questo aumento del costo del carburante rappresenta un duro colpo per gli automobilisti italiani, che si ritrovano ad affrontare un’estate di viaggi con una spesa maggiore. La questione rimane aperta e richiede una risposta da parte dei fornitori di carburante e dei responsabili delle politiche energetiche.

28/07/2023
Scopri di più
Volkswagen ID Buzz: arriva la versione a passo lungo
La versione a passo lungo (LWB, long wheelbase) della Volkswagen ID Buzz è stata presentata negli States: arriverà anche in Europa.A volte ritornano. Dopo vent’anni dall’ultima volta in cui aveva messo piede negli Stati Uniti, una delle best seller d’oltreoceano del marchio vi rifà capolino, nella variante elettrica. Il nome, Volkswagen ID Buzz, dice, del resto, già tutto. Per darle il benvenuto, si è optato in favore di una cornice ad hoc, quale Huntington Beach a Los Angeles. L’apertura delle vendite è in programma negli USA e in Canada all’inizio del prossimo anno. Approderà pure nel Vecchio Continente.La Volkswagen ID Buzz “long wheelbase” cresce nelle dimensioni rispetto a quella che ora assume la denominazione NWB (Normal Wheelbase). Anzitutto, la lunghezza passa da 471 a 496 cm, mentre il passo da 299 sale a 324 cm, così da accogliere sette occupanti, bagagli annessi. La configurazione standard consta nello schema 2+3+2, con il divano in seconda fila a tre posti, provvisto di schienali regolabili e scorrevoli. La capienza del vano aumenta fino a un massimo di 2.469 litri, se all’interno siedono esclusivamente il conducente e il passeggero anteriore.Le dotazioniSulla presenza o meno delle dotazioni nel pacchetto di serie, incide la scelta dell’allestimento. Tra queste, figurano i sedili climatizzati con funzione massaggio, lo schermo del sistema multimediale da 12,9 pollici con assistente vocale IDA, l’head-up display, il parcheggio automatizzato tramite lo smartphone, un tetto panoramico di ben 1,5 metri quadrati oscurabili elettricamente, fino a otto prese Usb-c, una pompa di calore dalla maggiore efficienza e il logo VW frontale illuminato (che non è, però, omologato per il territorio europeo).Con il passo allungato viene montata una batteria da 85 kWh effettivi, abbinata a un’unità elettrica singola posteriore da 286 CV e 560 Nm di coppia motrice massima. La motorizzazione consente di raggiungere i 100 km/h da fermo in 7,9 secondi e di toccare una velocità di picco di 160 km/h, limitati elettronicamente (nella versione a passo corto il massimo è di 145). In corrente continua a 200 kW, la ricarica può passare da una capacità del 10 fino all’80 per cento in 25 minuti. Nel 2024 arriverà pure la GTX bimotore, in grado di erogare una potenza complessiva di 340 CV, per uno scatto da 0 a 100 km/h in 6,4 secondi.La presentazione europea avverrà davanti al “pubblico amico”, il 23 giugno al Volkswagen Bus Festival di Hannover.

05/06/2023
Scopri di più
L’auto elettrica: un prezzo troppo salato per il successo?
Il prezzo è spesso un fattore determinante nella scelta di un’auto. Si analizzano le caratteristiche, si confrontano le prestazioni, ma alla fine la domanda cruciale è sempre: quanto costa? Il prezzo giusto può portare al successo un prodotto, mentre un prezzo sbagliato può condannarlo all’insuccesso. L’auto elettrica, simbolo di un cambiamento in atto, si trova a dover affrontare la sfida di trovare un livello di prezzo adeguato, lontano dagli attuali valori troppo elevati. Per incrementare le vendite, è necessario abbassare il prezzo, ma di quanto e come?Elon Musk, con le sue Tesla, ha tentato di anticipare gli altri offrendo sconti che arrivano fino al 20%. Ad esempio, la Model 3 con maggiore autonomia negli Stati Uniti ora costa 47.240 dollari, circa il 18,5% in meno rispetto ai 57.990 dollari dello scorso agosto. Tuttavia, Tesla ha un vantaggio significativo: il margine di profitto più alto per ogni auto venduta. Ma come si posizionano gli altri costruttori?Il dilemma del prezzo giusto: tra sfide e opportunitàFord ha seguito la stessa strategia, almeno per la Mustang Mach E. Molti altri produttori stanno ancora valutando le proprie mosse, ma dovranno agire rapidamente poiché il mercato non aspetta e un prezzo errato può compromettere l’intera strategia commerciale. Il “listino” è uno dei pochi elementi certi riguardo al lento decollo dell’auto elettrica. È una questione semplice ed evidente, seppur spesso ignorata.Questo approccio è errato poiché, se oggi chi acquista un’auto elettrica deve affrontare difficoltà oggettive (come la rete di ricarica insufficiente e l’autonomia limitata), non è accettabile chiedere di pagare anche il 30% in più. Inoltre, la prospettiva che questa differenza di prezzo si annullerà nel tempo non è sufficientemente convincente, poiché l’auto viene acquistata ora e si richiede una soluzione immediata.Costruttori e istituzioni europee devono prestare particolare attenzione a questa problematica e riflettere seriamente su possibili soluzioni. Un formidabile rivale sta arrivando sui mercati del Vecchio Continente: la Cina. Molti dei nuovi modelli cinesi, già ampiamente annunciati nei mesi scorsi, sono ora in vendita, e altri arriveranno presto. Con prezzi notevolmente inferiori rispetto ai competitor, i veicoli cinesi potrebbero rappresentare una minaccia significativa per l’industria automobilistica europea. Un problema da non sottovalutare.

08/05/2023
Scopri di più
Automobilisti italiani: sì al limite in autostrada di 150 km/h
Gli automobilisti italiani si dicono in maggioranza favorevoli all’aumento del limite di velocità in autostrada a 150 km/h.Qual è l’opinione degli automobilisti italiani riguardo alle principali sfide sul fronte della sicurezza? In un nuovo studio, Autoscout24, il principale marketplace specializzato nel panorama pan-europeo, ha provato a interpellarli direttamente. Andiamo a scoprire la fotografia scattata sull’attuale categoria di conducenti della nostra penisola.Un atteggiamento prudente, con alcune eccezioniIn linea di massima, la classe degli automobilisti italiani si è rivelata piuttosto prudente. Ad esempio, boccia la proposta di ridurre il limite di età per il conseguimento della patente B a 17 anni.&nbsp;&nbsp;Arriva, poi, un secco “no” all’uso dello smartphone senza auricolare o vivavoce mentre si è al volante; l’81 per cento lo definisce una “cattiva abitudine” rea di mettere a repentaglio sia l’incolumità propria sia quella degli altri utenti. Il 61 per cento condanna, invece, con fermezza la guida sotto effetto di sostanze alcoliche.Sul fronte opposto, la maggioranza è favorevole all’incremento del limite di velocità in autostrada da 130 a 150 km/h, purché accompagnato dal sistema Tutor. Comunque, uno su quattro ha parecchi dubbi in proposito, poiché teme che i vincoli meno stringenti portino a un incremento degli incidenti stradali. Qualora le condizioni della strada (34 per cento) o del traffico (63 per cento) ne diano modo, più di un terzo ha la tendenza a infrangere le disposizioni del legislatore.L’80 per cento degli intervistati esprime opinione contraria sull’introduzione del limite dei 30 km/h nei centri urbani, poiché non lo ritiene fattibile. Della sfiducia da attribuire, almeno in parte, allo stato di manutenzione delle strade, giudicate insufficienti dal 78 per cento degli automobilisti italiani. Ma pure dal fatto che i limiti non vengono (quasi) mai violati da quasi la metà (45 per cento) del campione. Invece, il 64 per cento diffida dal bando delle endotermiche, in quanto anche le nuove tecnologie avrebbero un impatto elevato sull’ambiente.

08/05/2023
Scopri di più
Metalli più “verdi”: il segreto delle case auto per ridurre le emissioni
Scopri come le principali case auto lavorano sui materiali per abbattere l’impronta di carbonio dei loro veicoli.Le case auto stanno sempre più puntando su tecnologie e materiali sostenibili per ridurre l’impronta di carbonio dei loro prodotti. Tra questi, i metalli come l’acciaio e l’alluminio rivestono un ruolo cruciale, poiché rappresentano una fetta consistente del peso complessivo di un veicolo e il loro processo produttivo ha un impatto significativo sull’ambiente.Recentemente, Porsche ha annunciato una collaborazione con Norsk Hydro, produttore di alluminio a basso tenore di carbonio, per ridurre le emissioni di CO2 legate alla lavorazione dei metalli. Questo accordo prevede un taglio del 60% rispetto al valore medio dell’alluminio nel settore automobilistico, con un risultato di 3,5 kg di CO2 per ogni kg di alluminio prodotto.Altre case automobilistiche, come BMW, Mercedes, Nissan, Audi e Jaguar, hanno adottato strategie simili, stringendo accordi per l’approvvigionamento di acciaio e alluminio a basso tenore di CO2 e implementando procedure di riciclaggio a ciclo chiuso direttamente nelle loro fabbriche.Riciclaggio e sostenibilità: il futuro delle batterieOltre ai metalli, le batterie rappresentano un altro elemento chiave per la riduzione delle emissioni nel settore automotive. Porsche e Norsk Hydro stanno lavorando insieme per sviluppare una catena del valore sostenibile delle batterie in Europa, puntando sul riciclaggio per ridurre l’impatto ambientale derivante dalla lavorazione delle materie prime e creare un circuito chiuso per le batterie dei veicoli elettrici.Anche se la filiera europea dei materiali chiave per la produzione di batterie è ancora agli albori, si prevede che il riciclaggio svolgerà un ruolo fondamentale per soddisfare la crescente domanda di batterie per autoveicoli in futuro. Per raggiungere questi obiettivi, saranno necessarie collaborazioni tra i diversi settori industriali.In conclusione, l’adozione di metalli sostenibili e l’attenzione al riciclaggio delle batterie rappresentano passi importanti verso la riduzione dell’impronta di carbonio nel settore automobilistico. Attraverso queste iniziative, le case auto dimostrano un impegno concreto nel perseguire obiettivi di sostenibilità e nel contribuire a un futuro più “verde” per tutti.

08/05/2023
Scopri di più
Volkswagen: tre nuovi suv elettrici entreranno in famiglia
Volkswagen ha in serbo tre nuovi suv a batteria, previsti per i prossimi anni: ciascuno di essi avrà dei differenti punti di forza.Il successo su tutta la linea dei suv, le cui quote di mercato sono in perenne crescita, spingono tuttora gli operatori della filiera a investirvi delle ingenti risorse. In casa Volkswagen il proposito è di lanciare degli sport utility di ottima fattura e rispettosi dell’ambiente. Ne parla in un articolo l’autorevole magazine Autocar, secondo cui VW sarebbe alle prese su tre esemplari a batteria, in arrivo nei prossimi anni.Dalla Tiguan alla TrinityAd aprire le danze ci penserà la Tiguan elettrica, in programma per il 2026. Anche se mentre scriviamo è dato sapere davvero poco in merito, le linee dovrebbero virare sul classico. A livello, invece, di “base portante”, il candidato numero uno è il pianale MEB+, naturale prosecuzione della piattaforma oggi adoperata. Con essa vi sarà la possibilità di incrementare la potenza sia del motore che dell’accumulatore. L’esemplare uscirà dalla catena di montaggio di Wolfsburg.Sempre nel 2026 è attesa a una proposta di dimensioni ridotte, una sorta di alternativa alla celeberrima T-Cross. Gli stilemi verranno mutuati dalla showcar Volkswagen ID.2all e il nome dovrebbe essere quello di ID.2 X. Il powertrain sarà composto da un unico propulsore a zero emissioni, alimentato da batterie LFP (litio-ferro-fosfato) e con trazione anteriore. In termini di architettura, la favorita sarebbe la MEB Entry. Una scelta figlia della necessità di contenere i prezzi finali, anche se probabilmente risulterà più cara della ID.2.&nbsp;Infine, tra la Tiguan e la Touareg si collocherà la Trinity, basata sulla nuova SSP (Scalable Systems Platform) e con architettura a 800V. Punterà sulla lunga autonomia e su una tecnica di elevato profilo. Per quanto riguarda la messa in vendita, non vedrà la luce prima del 2028. I piani non toglieranno, comunque, rilievo alla famiglia ID, tanto che nel giro dei prossimi due anni sia la ID.4 e sia la ID.5 passeranno al restyling.

08/05/2023
Scopri di più
Mercedes-Benz, Källenius snobba gli e-Fuel: “meglio le elettriche”
La Germania avrà pure esercitato parecchie pressioni sulle istituzioni comunitarie affinché concedessero la deroga per gli e-Fuel nel post 2035, ma ciò significa che è la soluzione di mobilità preferita da ogni operatore tedesco. Anzi, una delle principali realtà nazionali, quale Mercedes-Benz mantiene la stessa posizione a riguardo. Lo ha chiarito l’amministratore delegato Ola Källenius, che predilige l’elettrico, poiché “tecnicamente superiore“.Ai microfoni di Frankfurter Allgemeine Zeitung, il top manager della Stella di Stoccarda ha dichiarato: “Quattro anni fa, abbiamo detto che la nostra flotta di veicoli nuovi, lungo l’intera catena del valore, deve diventare neutrale in termini di CO2 entro il 2039. Questo è il nostro obiettivo”.Gli esemplari a batteria sono “sensazionalmente buoni” a livello di efficienza. “L’auto elettrica è una tecnologia ancora giovane rispetto al motore a combustione – ha proseguito -. Vediamo ancora un grande potenziale di progresso: la trazione elettrica supererà il motore a combustione interna in termini di prestazioni entro la fine di questo decennio“.Attualmente la Casa lavora pure sulle vetture endotermiche, in linea con gli standard di omologazione delle emissioni Euro 7, tuttavia ciò non ha la priorità. Difatti, nel giro dei prossimi tre anni ridurrà i relativi investimenti dell’80 per cento. Il futuro di Mercedes-Benz assume, insomma, tinte green.Infrastrutture di ricarica e litio: i passi da compiereDi pari passo, affinché gli obiettivi prefissati dalle autorità trovino compimento, è necessario uno sforzo ulteriore dalla classe politica stessa. “Noi ci occuperemo del prodotto, ossia i veicoli elettrici, ma l’infrastruttura di ricarica deve essere ampliata il più rapidamente possibile e dobbiamo fare di tutto per promuovere la generazione di elettricità verde”, ha spiegato Källenius.Inoltre, occorrerà affrontare un’ulteriore sfida, cruciale nella battaglia con le aree geografiche concorrenti, una su tutte la Cina. “La creazione di capacità nell’estrazione e nella lavorazione del litio è un’impresa industriale gigantesca – ha evidenziato -. Le materie prime non saranno tutte estratte in Europa. Pertanto, abbiamo bisogno di accordi commerciali con Canada, Sud America e Australia. Ecco dove è necessario il sostegno pubblico”.&nbsp;

08/05/2023
Scopri di più
Veicoli termici: confermato lo stop per il 2035
Il Consiglio europeo ha confermato lo stop dei veicoli termici per il 2035, prefissando delle tappe intermedie e ridefinendo gli incentivi. 340 sì, 279 no, 21 astensioni: così gli eurodeputati approvano il bando dal 2035 per i veicoli termici. Prima di diventare legge, la manovra dovrà necessariamente passare attraverso il Consiglio in seduta plenaria, ma quella appena raggiunta è una tappa importante. &nbsp; Nonostante la maggioranza del Governo italiano (Fratelli d’Italia e Lega), abbia confermato l’opinione contraria, la proposta della Commissione ha ottenuto il via libera. Il tutto rientra nel pacchetto Fit for 55, che dispone l’azzeramento delle emissioni di anidride carbonica. Inoltre, vi sono degli step intermedi: entro il 2030 la CO2 dovrà essere ridotta del 55 per cento per le autovetture e del 50 per cento per i furgoni. Il bando dei veicoli termici dal 2035 sarà propedeutico all’azzeramento delle emissioni entro il 2050.&nbsp; &nbsp; Il ruolo della Commissione La Commissione presenterà entro il 2025 alle Case produttrici una metodologia per misurare e comunicare i dati sulle emissioni alle autorità comunitarie. Le direttive emanate avranno il compito di dare un quadro legislativo rinnovato, secondo le ultime innovazioni del settore. &nbsp; Entro il 31 dicembre 2026 la Commissione effettuerà degli accertamenti sul divario sussistente tra gli obiettivi fissati e i risultati raggiunti dagli attori della filiera. Le informazioni raccolte saranno utilizzate per valutare eventuali modifiche da apportare alla normativa vigente. Comunque, le aziende con bassi volumi produttivi otterranno una deroga: il limite massimo è di 10 mila unità all’anno per le autovetture e di 22 mila per i furgoni.&nbsp; &nbsp; Cambierà pure il sistema degli incentivi. Nel quinquennio 2025-2029 il meccanismo Zlev verrà portato al 25 per le autovetture nuove e al 17 per cento per i furgoni nuovi. Nel 2030 esso sarà eliminato. Allora le auto elettriche (e forse a idrogeno) avranno probabilmente guadagnato notevoli quote di mercato e non ci sarà, dunque, più la necessità di stimolarne l’acquisto mediante gli ecobonus.

16/02/2023
Scopri di più
Bonus patente 2023: chi può fare domanda e come
A partire da lunedì 13 febbraio anche i privati possono presentare domanda per il bonus patente 2023: chi ne ha diritto e come ottenerlo. Si apriranno lunedì 13 febbraio le domande per il bonus patente 2023. A sette giorni di distanza dalle scuole guida, anche i diretti beneficiari avranno l’opportunità di presentare richiesta, in linea con le direttive fornite dal Decreto sottoscritto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’esborso mira a promuovere il reclutamento delle aziende di trasporti, in cerca di manodopera per far fronte al servizio. La carenza di personale, rispetto alle effettive esigenze, ha spinto le autorità a fornire un contributo. &nbsp; Chi ne ha diritto, a quanto ammonta, quanto copre delle spese complessive e come presentare domanda Il bonus patente 2023 è riservato agli Under 35 che intendano conseguire la licenza di guida per i mezzi commerciali. L’importo, di 2.500 euro, fa riferimento sia alle spese sia dei corsi sostenuti. Il dicastero ha stabilito di investire 3,7 milioni di euro per il 2022, mentre dal 2023 al 2026 la cifra stanziata è di 5,4 milioni annui. &nbsp; L’aiuto del Governo cerca di sollecitare il conseguimento della Carta di Qualificazione del Conducente (CQC), in risposta alla crescente domanda di operatori per il trasporto di persone e merci. La CQC abilita allo svolgimento di attività lavorativa i titolari di patente C/CE o D/DE. &nbsp; La domanda deve essere presentata attraverso la piattaforma ufficiale apposita, patentiautotrasporto.mit.gov.it/bonuspatente. I privati, aventi diritto, potranno inoltrare domanda dalle ore 12 di lunedì 13 febbraio 2023. &nbsp; Il fondo è da considerarsi fino a esaurimento scorte, perciò chiunque ne sia interessato dovrebbe cercare di muoversi il più velocemente possibile. Non è, infatti, dato sapere quanto durerà la somma stanziata dal Governo. Il rimborso massimo è di 2.500 euro e non deve superare l’80 per cento delle spese complessivamente sostenute dal richiedente.

15/02/2023
Scopri di più
Gruppo Volkswagen La piattaforma Meb sarà evoluta: dieci nuove elettriche entro il 2026
<span style="font-size:10.0pt;line-height:107%;font-family: &quot;Times New Roman&quot;,serif">La nuova leadership del gruppo, i ritardi nei piani, la volontà di non perdere terreno sulla concorrenza, in primis quella coreana: ci sono varie spinte dietro ai correttivi nella strategia sull’elettrico in corso alla Volkswagen. E tutto ruota intorno alla piattaforma Meb, il pianale nativo che ha dato vita alla famiglia ID e avviato la svolta a corrente del costruttore tedesco, permettendogli di arrivare in poco tempo sul mercato con una vasta offerta di modelli, spalmata su tutti i brand della propria galassia (dal 2019 sono state vendute oltre 670 mila vetture e prodotti 12 modelli su questa base). Una tecnologia – peraltro al centro anche di un’importante alleanza industriale con la Ford – che comunque aveva un mandato a tempo, in attesa di una sostituta più evoluta, la Ssp, che permettesse a Wolfsburg di ottimizzare ulteriormente le economie di scala all’interno del suo impero automobilistico. Nella realtà, però, questa staffetta, inizialmente prevista per la metà del decennio in corso circa, dovrà essere rimandata. Così la Meb torna al centro dello scacchiere e sarà ulteriormente sviluppata per essere più competitiva. Col risultato di ampliare la gamma a batteria del costruttore: entro il 2026, infatti, saranno lanciate dieci nuove EV. <span style="font-size:10.0pt;color:#333333;border:none windowtext 1.0pt;mso-border-alt: none windowtext 0cm;padding:0cm">Upgrade a tutto tondo.&nbsp;Dalla Meb si passerà alla Meb+, frutto di una serie di investimenti nei prossimi anni: la Casa non ha fornito una cifra, ma, secondo indiscrezioni di stampa tedesca, sul piatto ci sarebbero circa 1,5 miliardi di euro, che dovrebbero generare evoluzioni su più fronti. Anzitutto quello dell’autonomia; le auto su base Meb+ adotteranno infatti la nuova generazione di batterie, caratterizzate dalla cosiddetta “cella unificata”: una soluzione che dovrebbe garantire un “packaging” più efficiente e, quindi, la possibilità di installare una batteria più grande nel vano riservato agli accumulatori, per arrivare – dice il costruttore – a percorrenze fino a 700 km con un ciclo di carica. Ma non finisce qui: il pianale aggiornato prometterà di accorciare i tempi delle ricariche con potenze di 175/200 kW - uno dei principali punti su cui c’è da colmare il gap con le rivali - e, contestualmente, offrirà un’infrastruttura digitale migliorata. <b style="box-sizing: border-box; font-style:inherit;font-variant:inherit;font-stretch: inherit;font-size:inherit; line-height:inherit"><span style="font-size:10.0pt;color:#333333;border:none windowtext 1.0pt; mso-border-alt:none windowtext 0cm;padding:0cm">Dal modello più "pop" alla Tiguan elettrica.&nbsp;<span style="font-size:10.0pt; color:#333333">Fin qui ci siamo limitati a parlare di tecnologie: ma quali saranno i risvolti sulla gamma di prodotto? Come già anticipato, la gamma di modelli basati sulla Meb sarà sensibilmente allargata, oltretutto in tempi relativamente brevi, considerato che dieci delle novità previste saranno lanciate sul mercato entro i prossimi tre anni. Tra queste è incluso il modello più “popolare” della gamma ID: la derivata di serie della concept ID. Life presentata al Salone di Monaco del 2021, un’elettrica dal prezzo d’accesso di circa 25 mila euro. Ma la Casa ha confermato che sono in progettazione anche nuovi modelli “nei segmenti sportivi e premium” e, soprattutto, per voce di Oliver Blume, da pochi mesi<b style="box-sizing: border-box;font-style:inherit; font-variant:inherit;font-stretch: inherit;font-size:inherit;line-height:inherit"><span style="border:none windowtext 1.0pt;mso-border-alt:none windowtext 0cm; padding:0cm">&nbsp;nominato ceo del gruppo, ha espresso ufficialmente<b style="box-sizing: border-box; font-style:inherit;font-variant:inherit;font-stretch: inherit;font-size:inherit; line-height:inherit"><span style="border:none windowtext 1.0pt;mso-border-alt: none windowtext 0cm;padding:0cm">&nbsp;l’intenzione di dare alla Golf un futuro elettrico. La evergreen di Wolfsburg non sarà la sola icona destinata a essere integrata nella famiglia ID. Anche la Tiguan, la cui terza generazione endotermica sarà presentata nel corso 2023, farà parte del nuovo corso su base Meb+, e una versione della Suv mossa unicamente a batteria potrebbe rientrare tra le new entry attese entro il 2026.

27/12/2022
Scopri di più

Scopri le nostre promozioni
TUTTE LE PROMO